Controvento, Associazione Marxista Rivoluzionaria

ControVento è un laboratorio politico che si propone la rielaborazione di un progetto comunista e rivoluzionario nel contesto italiano, a fronte degli arretramenti e delle sconfitte dell’ultimo decennio.

ControVento, quindi, intende proporsi come luogo plurale e transitorio di raggruppamento in cui ridefinire collettivamente una proposta politica e organizzativa per i comunisti rivoluzionari in questo paese.

ControVento, allora, comprende compagni e compagne che possono avere diverse analisi, posizioni e collocazioni politiche, ma che si ritrovano nel perimetro programmatico di questa Carta fondativa.

Sciopero generale

No ai licenziamenti!

Contro l’attacco governativo padronale: sciopero generale! Con lo sblocco dei licenziamenti voluto dal governo Draghi e dalla Confindustria sono arrivati i primi risultati: 152 licenziamenti alla Gianetti in Brianza, 400 alla ex Embraco, 422 alla Gkn di Firenze (oltre i servizi esternalizzati) . La “raccomandazione a non licenziare”, nella dichiarazione congiunta fra governo, Confindustria e Cgil Cisl Uil, come era prevedibile, non è servita a nulla.Gravi sono le responsabilità dei vertici sindacali che hanno siglato un impegno privo di alcun valore. Siamo di fronte ad un vasto e radicale attacco governativo e padronale contro l’insieme del movimento operaio a tutti i livelli:

1. Decine di migliaia di licenziamenti: dal settore della logistica, regno delle false cooperative che ricevono appalti dalle multinazionali del commercio online, alla Whirlpool; da Alitalia ai giovani assunti dallo stato a tempo determinato negli ospedali e nelle scuole (al tempo del Covid erano eroi!) ed ora licenziati.

2. Attacco al diritto di sciopero con la repressione brutale di chi lotta con sanzioni amministrative, fogli di via e aggressioni poliziesche. Quanto avviene oggi nella logistica prefigura lo scenario futuro. Tutti abbiamo ancora negli occhi l’assassinio di un dirigente sindacale SI Cobas durante uno sciopero!

3. Attacco alle condizioni di vita delle classi popolari: sblocco degli sfratti, aumenti spropositati delle tariffe di luce (+12%) e gas (+ 20 %) e salari fermi, la sanità sempre più privatizzata con pesanti ticket.

4. Attacco al reddito di cittadinanza minacciato da Renzi e smantellamento del decreto dignità.

Di fronte a tale scenario è fallimentare una politica sindacale di cogestione con governo e padronato. Diventa urgente e necessario costruire, al di la delle sigle sindacali, uno sciopero generale intercategoriale di massa che unifichi le tante lotte esistenti e che rivendichi:

1. La nazionalizzazione, senza indennizzo, delle aziende che licenziano (spesso multinazionali con lauti profitti).

2. Cancellazioni di tutte le leggi che, nei decenni con governi di centro destra e centro sinistra, hanno reso precario il mondo del lavoro a partire dal jobs act. Basta con lavori a termine, a chiamata, intermittenti ecc.

3. Diritto per i lavoratori di eleggere liberamente i propri rappresentanti sindacali e di lottare e scioperare.

4. Una sanità e una scuola non mercificate e privatizzate ma strutture pubbliche, laiche e gratuite. Basta “classi pollaio” e distruzione della prevenzione e sanità territoriale.

5. Riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario col conseguente aumento di occupati.

6. Per una vera tassa patrimoniale (il 10% sul 10 % della parte più ricca della società) che, dentro la crisi capitalistica, faccia pagare a chi non ha mai pagato.

Certo un programma di lotta impegnativo e di lungo periodo ma quanto mai giusto e necessario basato su una semplice constatazione: all’attacco padronale e governativo va contrapposta una forte risposta di lotta di tutti i lavoratori e lavoratrici.Se non ora quando?

Firmano le seguenti forze di Monza e Brianza: Potere al popolo!, Democrazia Atea, Sindacato CUB, Sinistra Anticapitalista, Partito Comunista del Lavoratori, Partito Comunista Italiano, Partito della Rifondazione ComunistaMonza, 20 Luglio 2021

NO AI LICENZIAMENTI. SCIOPERO GENERALE PER RESPINGERE L’ ATTACCO PADRONALE.

Con lo sblocco dei licenziamenti voluto dal Governo Draghi e dalla Confindustria ecco i primi risultati: 152 licenziamenti alla Giannetti ruote di Ceriano Laghetto. 152 famiglie gettate sulla strada con una semplice mail. Le raccomandazioni a non licenziare contenute nella dichiarazione congiunta fra governo, Confindustria e Cgil Cisl Uil, come era ampiamente prevedibile, non sono servite a fermare le bramosie padronali. Gravi sono le responsabilità dei vertici sindacali, che invece di predisporre gli strumenti difensivi atti a scongiurare questo pesante attacco all’occupazione, si sono prestati a firmare un impegno privo di qualsiasi valore. Il PCL esprime la propria incondizionata solidarietà con i lavoratori della Giannetti che, da oggi, presidiano la fabbrica a difesa del posto di lavoro. Siamo di fronte ad un vasto e radicale attacco padronale contro l’insieme del movimento operaio: dal settore della logistica con l’assassinio di un dirigente sindacale del si.cobas durante uno sciopero, ai licenziamenti alla Whirlpool ed agli oltre 1000 annunciati dall’Alitalia. Per fermare questo rullo compressore padronale che rischia di azzerare diritti, cancellare posti di lavoro e peggiorare drasticamente le condizioni di vita delle classi popolari, bisogna rompere con la pratica perdente della concertazione con il governo e i padroni. Sempre più urgente è la necessità di costruire, al di là delle sigle sindacali, uno sciopero generale intercategoriale, capace di unificare le tante vertenze aperte nel paese. Le aziende che licenziano vanno occupate. In questo quadro va avanzato un programma di lotta che rivendichi la nazionalizzazione senza indennizzo per le imprese che licenziano, e la riduzione dell’orariodi lavoro a parità di salario.
PCL sezione Monza-Brianza.